Glossario Meteo

Vocabolario Meteo

Albedo: indice della capacità di una superficie di riflettere la radiazione solare.

Altitudine: altezza di un luogo rispetto al livello del mare.

Altocumuli: nubi medie che si presentano generalmente in banchi o in distese, di colore bianco o grigio.

Altostrati: nubi medie che coprono totalmente o parzialmente il cielo, in maniera uniforme. Sono di colore grigio-azzurrognolo.

Anemometro: strumento impiegato per misurare la velocità del vento.

Anticiclone: area di alta pressione. E’ generalmente caratterizzata da bel tempo in quanto foriera di correnti d’aria discendenti che allontanano le nubi esistenti e impediscono nuove formazioni.

Aria: miscuglio naturale di gas, principalmente azoto e ossigeno con piccole concentrazioni di argo, Biossido di carbonio e vapore acqueo. L’aria contiene in genere anche pollini e polvere.

Atmosfera: involucro gassoso che circonda la Terra. Il suo spessore è di circa 1.000 chilometri, ma la sua fascia superiore, estremamente rarefatta, si estende fino a oltre 30.000 chilometri di altezza.

Atmosfera (unità di misura): vecchia ma ancora oggi molto usata unità di misura della pressione. Un’atmosfera è la pressione esercitata al suolo da una colonna di mercurio alta 760 millimetri quando è posta al livello del mare.

Aurora: fenomeno luminoso che si innesca negli strati alti dell’atmosfera. E’ tipico delle zone polari.

Australe (emisfero): immaginando di tagliare in due la Terra lungo l’equatore, si chiama emisfero australe quello che comprende il polo sud e il continente australiano.

Avvezione: propagazione del calore nell’aria tramite correnti orizzontali.

Barografo: strumento impiegato per registrare su carta il valore della pressione atmosferica misurato per periodi continuati.

Barometro: strumento per la misurazione della pressione atmosferica.

Beaufort: scala di classificazione dei venti basata sulla loro forza e sugli effetti indotti dal loro spirare. Prende il nome del suo ideatore, l’ammiraglio inglese sir Francis Beaufort, che la mise a punto nel 1805. Nel tempo è stata resa scientificamente più esatta abbinando a ogni suo grado precisi valori di velocità del vento.

Boreale (emisfero): Immaginando di tagliare in due la Terra lungo l’equatore si chiama emisfero boreale quello che comprende il polo nord.

Brina: rivestimento di cristalli di ghiaccio prodottosi per congelamento sulle superficie delle goccioline di rugiada.

Bufera: tempesta di neve con venti che hanno una velocità media di almeno 50 km/h.

Caligine: massa di polveri e fumi che rendono l’aria torbida.

Calore: forma di energia creata dall’agitazione molecolare della materia.

Caloria (cal): unità di misura della quantità di calore. Una caloria è la quantità di calore che deve essere ceduta a un grammo d’acqua distillata per portare la sua temperatura da 14,5 a 15,5 gradi centigradi.

Carta sinottica: mappa che descrive le condizioni del tempo di una particolare località in un determinato intervallo di tempo.

Celsius: scala della temperatura ottenuta dividendo in 100 parti l’intervallo di temperature comprese fra il punto di fusione del ghiaccio (0 gradi) e quello di ebollizione dell’acqua (100 gradi). La scala fu ideata nel 1742 dal fisico svedese Anders Celsius.

Ciclone: area di bassa pressione. E’ generalmente caratterizzata da brutto tempo in quanto foriera di correnti d’aria ascendente che creano una situazione di instabilità.

Cirri: nubi alte e isolate. Sono costituite da cristalli di ghiaccio, di colore bianco e di struttura fibrosa.

Cirrostrati: nubi alte costituite da cristalli di ghiaccio. Appaiono come piccoli globi bianchi.

Clima: unione delle condizioni atmosferiche medie che nell’arco di 30 anni caratterizzano un’area della superficie terrestre.

Climatologia: scienza che studia il clima e il suo andamento nel tempo.

Condensazione: passaggio dell’acqua dallo stato di vapore a quello liquido.

Conduzione: propagazione di calore causata dallo scontro di particelle più eccitate con altre meno eccitate.

Continentalità: tendenza, propria delle regioni interne dei continenti, di avere differenze di temperatura più marcate rispetto alle regioni costiere.

Convezione: propagazione del calore per correnti verticali. E’ tipica dei fluidi. Le parti calde del fluido poste nelle zone più basse tendono a salire portando così il calore verso le zone sommitali. Le parti più fredde del fluido invece tendono a scendere dirigendosi verso la fonte di calore che le riscalda. Di fatto si creano due movimenti contrapposti che prendono il nome di movimenti convettivi.

Coordinate geografiche: sistema di localizzazione usato per determinare la posizione di un punto sulla superficie terrestre basandosi sulla latitudine e sulla longitudine.

Forza di Coriolis: forza centrifuga causata dalla rotazione terrestre. Fu spiegata per la prima volta dal fisico francese Gaspard Gustave Coriolis.

Cumuli: nubi di tipo isolato o a sviluppo verticale. Sono dense, con contorni ben definiti, una base quasi sempre orizzontale e uno sviluppo verticale accentuato.

Cumulonembi: nubi di tipo isolato o a sviluppo verticale. Sono simili ai cumuli, ma molto più grossi e con una caratteristica forma a incudine. Sono le uniche nubi in grado di creare il fenomeno dei fulmini.

Densità: rapporto tra la massa di un corpo e il suo volume.

Elettrometeora: Fenomeno atmosferico visibile e udibile indotto dalla presenza di grosse cariche elettriche nell’aria. Tipiche elettrometeore sono i fulmini e i relativi tuoni.

Energia: grandezza che misura la capacità di un sistema fisico di produrre lavoro. Esistono svariate forme di energia che si riassumono generalmente in cinque grandi classi: meccanica, chimica, termica, elettrica, nucleare.

Esosfera: fascia gassosa che separa l’atmosfera dagli spazi esterni. Si colloca a circa 800 chilometri di distanza dalla Terra.

Fahrenheit: scala della temperatura ottenuta dividendo in 180 parti l’intervallo di temperature comprese fra il punto di fusione del ghiaccio (32 gradi Fahrenheit) e quello di ebollizione dell’acqua (212 gradi Farhenheit). Fu ideata nel 1709 dal fisico tedesco Gabriel Daniel Farhenheit.

Fronte: linea di scontro fra due masse d’aria che hanno caratteristiche fisiche diverse.

Fulmine: scarica elettrica di alta densità che si produce tra una nuvola e il suolo o tra una nuvola e un’altra nuvola.

Gradiente adiabatico: variazione graduale della temperatura dell’aria (un grado ogni cento metri di altezza) realizzata il condizioni di scarsa umidità e senza miscelazione tra aria fredda e aria calda.

Gradiente termico verticale: progressiva diminuzione della temperatura a mano a mano che ci si allontana dal suolo. La diminuzione standard è di circa 6, 5 gradi ogni 1.000 metri di quota.

Instabilità: situazione che si realizza quando il gradiente termico dell’aria è superiore al gradiente adiabatico. Di fatto accade che in queste condizioni la differenza di temperatura esistente fra una massa d’aria in movimento e la massa d’aria circostante crescerà continuamente innescando una spinta verso l’alto sempre più energica nella massa d’aria in questione.

Inversione termica: situazione che si realizza quando, contrariamente alle norme, la temperatura dell’aria cresce con la quota invece di diminuire. Si verifica, per esempio, quando il suolo raffredda gli strati più bassi dell’aria posti immediatamente sopra di lui per irraggiamento, ma a causa di un assenza del vento non si raffreddano anche gli strati superiori. Si ha inversione termica anche quando una massa di aria calda si sposta una massa di aria fredda.

Ionosfera: la fascia dell’atmosfera che si estende sopra i 60 chilometri di altezza. Qui sono presenti particelle ionizzate che permettono la riflessione delle onde radio elettriche.

Irraggiamento: modo di propagazione del calore tramite onde elettromagnetiche infrarosse. E’ il sistema con cui il calore si propaga nello spazio.

Isobara: linea immaginaria che unisce tutti i punti che in una medesima regione terrestre hanno la medesima pressione atmosferica.

Isobara (trasformazione): trasformazione termodinamica che avviene a pressione costante.

Kelvin: scala di temperatura assoluta. I gradi della scala Kelvin sono uguali ai gradi della scala Celsius ma risultano traslati di un valore pari a 273,16. Quindi lo 0 della scala Kelvin è lo 0 assoluto, temperatura teorica impossibile da raggiungere, mentre lo 0 della scala Celsius equivarrà nella scala Kelvin a una temperatura di 273,16. Fu definita dal fisico e matematico inglese Thomas Kelvin.

Latitudine: distanza angolare fra un punto della superficie terrestre e l’equatore. Si misura in gradi. A seconda dell’emisfero si distingue in latitudine “nord” o “sud”.

Linee di flusso: linee utilizzate in alcune carte per segnalare il flusso dei venti.

Livello del mare: livello raggiunto in condizioni normali dall’alta marea, usato come riferimento per la misurazione dell’altitudine o della profondità.

Longitudine: distanza angolare fra un punto della superficie terrestre e il meridiano fondamentale, quello che passa per Greenwich, vicino a Londra. A seconda che si trovi a est o a ovest del meridiano fondamentale la longitudine di divide in “est” o “ovest”.

Massa d’aria: porzione dell’atmosfera caratterizzata da umidità e temperatura uniformi.

Mesosfera: parte dell’atmosfera che si estende tra i 40 e gli 80 chilometri dei altezza rispetto alla superficie terrestre.

Meteorologo: chi si occupa dell’osservazione e dello studio del tempo e dei fenomeni atmosferici.

Millibar (mbar): unità di misura della pressione atmosferica. Corrisponde alla millesima parte del bar, unità di base che con buona approssimazione coincide con l’atmosfera

Monsoni: venti periodici che stagionalmente invertono la direzione, determinando l’alternarsi di stagioni asciutte e stagioni umide in India e nella maggior parte dell’Asia sudorientale.

Nebbia: addensamento di goccioline d’acqua presso la superficie terrestre che riduce la visibilità al di sotto dei 1000 m.

Neve: precipitazione atmosferica costituita da cristalli di ghiaccio che si originano nelle nubi per condensazione e si uniscono tra loro formando fiocchi.

Nembostrati: nubi di colore grigio e di notevole spessore. Si presentano in genere come uno strato basso di grande estensione. Non hanno forme definite e i margini sono frastagliati.

Nube: massa di goccioline d’acqua o cristalli di ghiaccio formatasi nella bassa atmosfera per condensazione del vapore acqueo.

Ozono: molecola formata da tre atomi di ossigeno. A circa 25 chilometri di distanza dalla Terra costituisce uno strato che circonda completamente il nostro pianeta e che ci protegge dai raggi ultravioletti.

Pascal: unità di misura adottata dal sistema internazionale per la misurazione della pressione. Equivale alla pressione esercitata dalla forza di Newton quando agisce su una superficie di un metro quadrato.

Piogge orografiche: precipitazioni piovose legate al raffreddamento di masse d’aria umide costrette a salire verso l’alto lungo il versante di una montagna.

Pioggia: precipitazione atmosferica costituita da gocce d’acqua formatesi per condensazione delle nubi.

Pioviggine: pioggia rada con gocce d’acqua di 0,2-0,5 mm.

Precipitazione: passaggio dell’acqua dall’atmosfera al suolo in forma di pioggia, neve, grandine.

Pressione: rapporto fra una forza e la superficie su cui si esercita. La pressione atmosferica è la pressione che la stessa atmosferica esercita sulla Terra. Secondo il sistema internazionale si misura in Pascal, ma più frequentemente viene espressa in millibar o in atmosfere.

Psicometro: strumento utilizzato per misurare l’umidità relativa.

Punto di rugiada: temperatura alla quale il vapore acqueo presente nell’aria, dopo essersi raffreddato a pressione costante, condensa. In genere ciò avviene in prossimità del suolo. In altitudine lo stesso parametro prende il nome di “punto di condensazione”.

Radiazione solare: insieme delle onde elettromagnetiche (visibili e non visibili) emesse dal sole.

Rifrazione: deviazione dei raggi luminosi rispetto alla traiettoria originaria per il passaggio ad un mezzo all’altro (ad esempio dall’aria all’acqua).

Rugiada: goccioline d’acqua che si formano per la condensazione del vapore acqueo sulle superficie fredde.

Saccatura: area di bassa pressione che forma una rientranza in una zona di alta pressione.

Siccità: periodo prolungato senza pioggia o con precipitazioni al di sotto della media stagionale.

Saturazione: situazione che si crea quando il vapore acque contenuto nell’aria raggiunge il suo valore massimo in funzione della temperatura.

Smog: nebbia inquinata che caratterizza le città ed è spesso associata al fenomeno dell’inversione termica. Per effetto della radiazione solare può trasformarsi in smog fotochimico.

Solstizio: momento dell’anno in cui il Sole è direttamente perpendicolare al di sopra del Tropico del Cancro (solstizio d’estate) e del Tropico del Capricorno (solstizio d’inverno).

Sottovento: versante di una montagna o zona di un’isola situata dalla parte opposta a quella da cui soffia il vento

Stabilità: situazione che si crea quando il gradiente barico termico dell’aria è minore del gradiente adiabatico. In tal caso le masse d’aria che si sollevano dal suolo a causa del riscaldamento terrestre non sono spinte verso l’alto in maniera progressiva e costante ma arrivano a stallare e quindi a ripiegare verso il basso.

Strati: nuvole basse che hanno l’aspetto di una nebbia in quota e danno al cielo un aspetto grigiastro e uniforme.

Stratocumuli: nuvole basse che si presentano come grossi ammassi scuri, di forma tondeggiante. Ricoprono interamente il cielo strettamente vicini gli uni agli altri.

Stratosfera: parte dell’atmosfera ubicata fra i 17-20 e i 50 chilometri di altezza. Si trova subito sopra la troposfera.

Sublimazione: termine chimico che indica il passaggio diretto di un fluido dallo stato solido allo stato gassoso, senza il passaggio allo stato liquido. In meteorologia viene utilizzato anche per identificare il processo contrario, cioè, la trasformazione in ghiaccio del vapore acqueo.

Temperatura: livello termico di un corpo o di un fluido. A livello molecolare la temperatura è la grandezza direttamente proporzionale all’energia cinetica della molecola del corpo in questione.

Termica: sorta di “bolla d’aria” invisibile all’occhio, caratterizzata da una temperatura più alta rispetto all’aria circostante. Tende quindi a salire verso l’alto.

Termosfera: strato dell’atmosfera posto al di sopra della mesosfera.

Tifone: vedi uragano

Tornado: tempesta d’aria caratterizzata dalla formazione di un vortice che può svilupparsi da una nube temporalesca fini al suolo. Noto anche come tromba d’aria, può svilupparsi anche sul mare.

Tropici: area compresa tra le linee immaginarie del Tropico del Cancro e del Tropico del Capricorno, poste rispettivamente a 23°27′ di latitudine Nord e Sud rispetto all’equatore.

Troposfera: zona dell’atmosfera che si estende dal livello del mare fino a 12-15 chilometri di altezza e che si caratterizza per la diminuzione di temperatura a mano a mano che ci si allontana dal suolo. All’interno della troposfera avvengono i fenomeni meteorologici a eccezione delle aurore e di altri fenomeni luminosi che hanno a che fare con le zone più alte.

Tsunami: onda gigantesca e devastante che si forma per effetto di eruzioni vulcaniche o terremoti sottomarini.

Tuono: forte boato provocato dal riscaldamento improvviso dell’aria quando innescato dal passaggio di un fulmine. Le onde d’urto sono udibili fino ad una distanza di 17-20 chilometri.

Turbolenza: movimento irregolare dell’aria causato da ostacoli o da differenze di temperature tra i vari strati dell’aria stessa.

Umidità: quantità d’acqua presente nell’aria sotto forma di vapore. Si misura con l’igrometro o lo psicometro e può essere “assoluta”, se indica i grammi di vapore presenti in un metro cubo d’aria, o “relativa”, se si riferisce al rapporto tra il peso del vapore acqueo contenuto in una determinata porzione d’aria e quello che in teoria la stessa porzione potrebbe acquisire senza saturarsi nelle stesse condizioni di temperature e pressione.

Uragano: tempesta tropicale caratterizzata da venti con velocità di oltre 118 Km/h. Nota anche come tifone o ciclone.

Vento: spostamento orizzontale di masse d’aria da aree di alta pressione a quelle di bassa pressione.

(tratto da ilMeteo.it)

 

Nozioni di Meteorologia

◊ CIELO E NUBI

Coperto: indica una copertura nuvolosa del cielo pari a 8 ottavi. Quindi il cielo risulta totalmente coperto, nessuna zona di sereno.

Molto nuvoloso: indica una copertura nuvolosa del cielo pari a 6/7 ottavi. Quindi il cielo risulta quasi completamente coperto da nubi. Tuttavia possono esistere rari spazi di sereno.

Nuvoloso: indica una copertura nuvolosa di 3/4/5 ottavi. Il cielo è coperto da nuvolosità indicativamente per una metà della sua estensione.

Poco nuvoloso: indica una copertura nuvolosa del cielo di 1/2 ottavi. Quindi il cielo è quasi totalmente sgombro da nubi.

Sereno: indica una copertura nuvolosa del cielo di 0 ottavi. Il cielo è completamente o quasi, sgombro da nubi.

Nubi a sviluppo verticale: nuvolosità caratterizzata da un esteso spessore. Il limite inferiore della nube raggiunge una quota di circa 2000 m, mentre il limite superiore può arrivare anche a 12000 m. Sono le tipiche nubi temporalesche dette cumulonembi.

Nubi alte: nubi con base inferiore che parte dai 6000 m di quota.

Nubi basse: nubi con base inferiore che parte sotto i 2000 m di quota.

Nubi stratificate: nubi contraddistinte da un trascurabile sviluppo verticale in genere associate a precipitazioni di debole intensità.

Nuvolosità termoconvettiva: nubi cumuliformi in svilupo diurno/pomeridiano (ore più calde) specialmente in prossimità dei rilievi. In genere innescano precipitazioni a prevalente carattere temporalesco. Questo tipo di  nuvolosità tende a dissolversi nel corso in serata.

PRECIPITAZIONI

Precipitazione cumulata: rappresenta il quantitativo di precipitazione (in qualsiasi stato: sotto forma di pioggia, ghiaccio o neve), misurata da un pluviometro in uno specifico intervallo di tempo.

Precipitazioni abbondanti: si definiscono precipitazioni abbondanti quelle non per forza di forte intensità, ma che fanno registrare accumuli consistenti in un certo intervallo temporale. Ecco i valori cumulati di precipitazioni ritenute abbondanti su vari periodi temporali:

  • Precipitazione cumulata sulle 3 ore, risulta abbondante se >40 mm
  • Precipitazione cumulata sulle 6 ore, risulta abbondante se >50-60 mm
  • Precipitazione cumulata sulle 12 ore, risulta abbondante se >70 mm.
  • Precipitazione cumulata sulle 24 ore, risulta abbondante se > 90/100 mm.

Precipitazioni diffuse: precipitazioni di diversa tipologia che si verificano su gran parte del territorio preso in analisi anche se prive di una certa continuità nello spazio (a macchia di leopardo). Generalmente sono intermittenti ma frequenti.

Precipitazioni estese: precipitazioni di diversa tipologia che si verificano su gran parte del territorio analizzato con continuità nello spazio. Sono continue e persistenti, di durata medio-lunga.

Precipitazioni intense: precipitazioni, di diversa tipologia, caratterizzate da una elevata intensità su ora (elevati valori cumulati nell’unità di tempo oraria). Classificazione delle precipitazioni in base all’intensità (su scala oraria):

  • deboli, 0-3 mm
  • moderate, 3-15 mm
  • intense, 15-40 mm
  • estreme, >40-50 mm

Precipitazioni persistenti: si definiscono persistenti quelle precipitazioni di ogni tipologia caratterizzate da una lunga durata.

Precipitazioni sparse: precipitazioni di ogni tipologia che si verificano su un settore analizzato ben definito, e che non sono distribuite in maniera uniforme. In genere sono intermittenti e di breve durata.

TERMINI RELATIVI ALLA PRESSIONE ATMOSFERICA E CIRCOLAZIONE ATMOSFERICA

Anticiclone: rappresenta una zona caratterizzata da alta pressione (infatti l’anticiclone è definito anche Alta Pressione). Ha caratteristiche opposte a quelle caratterizzanti zone di bassa pressione (dette Cicloni). L’alta pressione condiziona positivamente il tempo apportando in genere condizioni di tempo stabile e soleggiato (salvo sviluppo di nubi ad evoluzione diurna) in estate, ma possono cousare un tempo di tipo nebbioso in autunno e inverno.

Area anticiclonica: settore caratterizzato da campi di alta pressione (vedi sopra).

Area depressionaria: settore caratterizzato da zone di bassa pressione. E’ l’opposto di alta pressione (Anticiclone). In genere caratterizzata da condizioni di tempo instabile-perturbato.

Area ciclonica: settore caratterizzato da campi di bassa pressione (vedi sopra).

Ciclone: vedi area depressionaria e ciclonica.

Fronte caldo: è un sistema frontale che avanzando produce la sostituzione di masse d’ aria fredda preesistente su un territorio, con masse di aria relativamente più calde.

Fronte freddo: è un sistema frontale che avanzando produce la sostituzione di masse d’ aria calda preesistenti su un territorio, con masse d’aria relativamente  più fredde. Generalmente innesca precipitazioni a carattere di rovescio o temporale.

Fronte stazionario e semistazionario: sono sistemi frontali che avanzano molto lentamente, dando la percezione di non evolvere nel loro moto.

Pressione a livello del mare: pressione atmosferica rilevata al livello del mare. In genere è determinata dalla pressione osservata presso stazioni di rilevamento.

Pressione atmosferica: è la pressione imposta dall’atmosfera su una specifica area della superficie terrestre (detta anche Pressione Barometrica). La sua misurazione è esprimibile su diverse scale:

  • Millibar
  • Millimetri di mercurio (mmHG)
  • Ettopascal (hPa).

Vortice depressionario: area di bassa pressione associata a generali condizioni di tempo perturbato.

ALTRI FENOMENI E DEFINIZIONI METEO

Onda calda: identifica il movimento di masse d’aria calda da un’ area verso un’altra.

Avvezione fredda: identifica il movimento di masse d’aria fredda da un’area verso un’altra.

Foschia: rappresenta l’effetto di riduzione della visibilità a causa di particelle (vapor d’acqua, pulviscolo, ecc.) disperse nell’aria. La loro densità risulta abbastanza elevata da condizionare negativamente il campo di visibilità (comunque superiore ai 1000 m).

Nebbia gelata: identifica il fenomeno della nebbia congelantesi (al suolo o su altre superfici ove si deposita), la temperatura atmosferica è dunque di 0°C o inferiore.

Raffica di vento: è relativa ad un aumento rapido/improvviso della velocità del vento. La durata della raffica è in genere inferiore ai 20 secondi. Le raffiche di vento si associano sovente ad altri fenomeni che scaturiscono da elevata instabilità, come i temporali.

Rovescio: fenomeno precipitativo originato da un sistema nuvoloso di tipo convettivo. Ha un inizio improvviso ed una fine altrettanto rapida, anche la sua intensità e la copertura del cielo sono molto variabili..

Siccità: periodo di tempo con una anomalia negativa in termini precipitativi su una determinata area.

Supercella: si definisce con questo termine un temporale violento e persistente, dunque caratterizzato da intense correnti ascensionali ma di limitata estensione spaziale. E’ causa di fenomeni meteorologici intensi, anche grandigenei (con grandine), forti venti, e talvolta tornado o trombe d’aria.

Temporale: è un fenomeno generalmente di limitata estensione spaziale e di breve durata (in media inferiore a 30 minuti). Questo è caratterizzato da tuoni, attività elettrica tra le nubi e tra nube e terra (fulmini), venti turbolenti, grandine, correnti ascensionali e discendenti e in casi estremi tornado o trombe d’aria.

Temporale violento: temporale con venti anche di 80/90 km/h o superiori. Possono innescare anche piogge torrenziali, abbondante attività elettrica e grandinate anche pesanti (con chicchi di largo diametro).

L’INDICE DI CALORE E IL CORPO UMANO

In estate il caldo può divenire intenso creando disagio e problemi di salute. Il corpo umano cerca di mantenere la sua temperatura media entro i limiti fisiologici e lo fa attraverso la traspirazione con evidente aumento della sudorazione. L’evaporazione del sudore che avviene di seguito sottrae calore al corpo favorendo il raffreddamento della pelle (l’evaporazione è un fenomeno endotermico che richiede calore). L’umidità relativa dell’ambiente, su certi valori, può interferire con questo processo, andando a limitare l’effetto di evaporazione.

Nel momento in cui ci troviamo in un ambiente ad umidità elevata, l’organismo non riesce ad eliminare il calore in eccesso e la sensazione risulta simile a quella provocata da una temperatura corporea maggiore. Ci sono diversi modi per valutare la temperatura percepita dall’organismo (indice di calore). Di seguito trovate un calcolatore che determina i principali indici. I risultati sono differenti poichè il calcolo è basato su ipotesi e modelli differenti:

  • Heat Index (Steadman, 1979), applicabile con umidità relativa almeno del 40% tra 27°C e 42°C circa
  • Summer Simmer Index (Pepi, 1987, 2000), applicabile tra 22°C e 53°C circa
  • Humidex (Masterton, Richardson, 1979; introdotto in Canada fin dal 1965), applicabile tra 20°C e 55°C circa

Tutti rappresentano una temperatura, quindi si misurano in gradi Celsius o Fahrenheit nei paesi anglosassoni.

 

Heat Index Possibili disturbi da calore sulle pesone sensibili
>54 Elevato pericolo
Elevata probabilità di colpo di calore o colpo di sole in seguito a continua esposizione
41-54 Pericolo
Probabile colpo di sole, crampi da calore o spossatezza da calore, possibile colpo di calore con prolungata esposizione al sole e/o attività fisica
32-41 Estrema cautela
Possibile colpo di sole, crampi da calore con prolungata esposizione e/o attività fisica
27-32 Cautela
Possibile stanchezza in seguito a prolungata esposizione al sole e/o attività fisica

(tratto da ilMeteo.it)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SCALA BEAUFORT DELLA FORZA DEL VENTO (wikipedia)

 

ROSA DEI VENTI (wikipedia)

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